Recensione LE RADICI DEL MUSCHIO di Milka Gozzer

Titolo: Le radici del muschio 
Autore: Milka Gozzer 
Serie: autoconclusiva 
Genere: romanzo
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform (31 marzo 2016)
Pagine: 354
Copertina flessibile: 12,27€
Ebook: 3,99€
Data di uscita: 31 marzo 2016 
Inquadramento cronologico: contemporaneo 

Trama:
“Possiedo un quadrato di muschio. In effetti, sono senza radici”

La vita di Hector un modesto giardiniere viene stravolta dalla morte del suo datore di lavoro, il proprietario di una facoltosa cantina di vini, al quale ha dedicato l’intera esistenza. L’incontro con Daniela Cimoneri, una nota fotografa in crisi di identità, cambia la rotta del loro destino quando si trovano, non senza ostacoli e divergenze di opinione, uniti nella costruzione di un giardino unico al mondo. Ma in troppi desiderano mettere le mani su quella terra, perché contiene qualcosa di molto speciale. Che cosa? Mentre Hector e Daniela lo scoprono, dovranno escogitare una soluzione per impedire che il giardino da sito di meraviglia naturale diventi oggetto di sfrenata cupidigia.

“Le radici del muschio” è un romanzo profondo, che fa riflettere sull’essenza dell’uomo e dei capricci del destino. Grazie a una narrazione fresca e originale, gli ideali e la realtà acquistano il giusto ritmo attraverso Hector e Daniela, due eroi contemporanei, un uomo e una donna che trovano il punto d’incontro nella battaglia per difendere ciò che hanno costruito.

Recensione:
Una risata nella notte, come uno squarcio nel cielo notturno, fa sobbalzare sul letto Hector, come un brutto presagio. Nelle pagine ritorna il ricordo del passato e l'amore per Margherita, la donna che avrebbe voluto sposare, questo gli crea malinconia. Hector lavorava come giardiniere nei vigneti del sig. Polla, il duce, come veniva chiamato a Borgoledo, un comune in Trentino.
Un datore di lavoro esemplare che gli ha offerto anche una casa dove abitare; da tre mesi il duce è morto ed in paese si vocifera di un successore intenzionato a vendere l'intera villa. L'erede che si presenta è la nipote del duce, Daniela Cimonieri, e non è cinica ma una fotografa di fama che vuole realizzare un giardino speciale nel terreno della villa, con piante da importare dal mondo. Hector l'aiuta a realizzarlo con l'aiuto dei suoi collaboratori Mita e Omar, lei un insegnate precaria appassionata di tarocchi, lui un nativo digitale.
Il giardino desta interesse da parte dei media e raduna sostenitori, ma attrae le mira di speculatori decisi a mettere le mani sul vivaio.
Il titolo del libro, il muschio, raffigura il non avere radici, poter adattarsi facilmente da altre parti.
Ci sono sbalzi temporali nel libro che sono i ricordi del protagonista, che rende il romanzo più ricco.
Un libro particolare, che fa ragionare sulla vita.

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